Lo spirito di Panama con il retrogusto della passione italiana.
È il 1881, Stefano ha 23 anni.
Dalla banchina del porto di Panama vede la nave che aspetta da tre mesi profilarsi all’orizzonte in
uno
sbuffo di vapore.
Può finalmente tornare a casa, in Italia, e lasciarsi alle spalle un lungo viaggio in Sud America.
Un’impresa epica a quei tempi.
La nave entra nel porto di Panama, una lingua di terra semi-inesplorata da sempre rifugio di pirati,
fuorilegge e avventurieri.
Imbarcarsi sembrerebbe una liberazione.
Eppure, quella nave Stefano non la prenderà.
Cosa gli ha fatto cambiare idea? Non lo sapremo mai.
Quello che è accaduto si è perso tra i vicoli brulicanti di Panama City, svanito tra le onde di due
oceani.
Qualcosa è rimasto, però: l’essenza di una storia cominciata più di un secolo fa, i profumi che solo
una
terra così vicino ai tropici sa generare.
E tutta la capacità di seduzione di un paese che ha fatto diventare Stefano “Esteban”.